LOU BEQUET
Fraz. Cretaz,93
11012 Cogne (AO)
Tel. 0165/74651
www.loubequet.it
Il ristorante si trova in fraz. Cretaz, a circa 1 km dall’abitato di Cogne e si può pertanto raggiungere agevolmente mediante una passeggiata lungo la strada che costeggia i pratoni di Sant’Orso. Per chi non ha voglia di camminare (come suppongo, molti di voi), ci sono quattro o cinque posti auto nel parcheggino adiacente la baita che ospita il locale.
11012 Cogne (AO)
Tel. 0165/74651
www.loubequet.it
Il ristorante si trova in fraz. Cretaz, a circa 1 km dall’abitato di Cogne e si può pertanto raggiungere agevolmente mediante una passeggiata lungo la strada che costeggia i pratoni di Sant’Orso. Per chi non ha voglia di camminare (come suppongo, molti di voi), ci sono quattro o cinque posti auto nel parcheggino adiacente la baita che ospita il locale.
L’ambiente
interno è molto caldo, in stile tipicamente montagnino. Circondano i tavoli,
spaziosi, delle comode sedie in legno e delle panche rivestite con sedute
imbottite. La nostra tavola, al cui centro è posto un vasetto con
profumatissimi fiori di lavanda, è elegantemente apparecchiata: tovaglie
bianche e sottotovaglie a quadrettini rossi, sottopiatti in legno.
La
temperatura interna, a dire il vero, è quantomeno elevata. Adatta per l’amico
Dave Bandana.
Siamo
in sei adulti più due bimbe, che però non consumeranno nulla per cena e
neppure romperanno i marroni più di
tanto. Una gentile cameriera ci porta i menu e ci fa prendere visione dei
piatti del giorno, annotati in gessetto su di una grande lavagna posta proprio
di fronte al nostro tavolo. Contestualmente ci serve un’amuse bouche costituita
da una creme fraiche alle erbe, freschissima, da consumare spalmata su su
fettine di pane casareccio molto gradevole. Crema e pane verranno
immediatamente sostituiti non appena consumati.
Partenza
validissima.
Ordiniamo
due bottiglie di vino, una di bianco ed una di rosso, ma il regolamento mi impedisce di dire di che bottiglie si tratta: se vi interessa sapere che vino è, scrivetemi in privato.
Partiamo con l’ordinazione di sei antipasti. Io opto per l’angus marinato ai porcini con mozzarella di bufala. Il piatto è piacevole, la marinatura ai porcini risulta davvero particolare poiché conferisce alla carne, tagliata a fettine sottili ed appoggiata su un letto di misticanza, una profumazione intensa e delicata allo stesso tempo. Non comprendo del tutto, invece, la presenza della mozzarella – pur di per sé buona – che secondo me non si abbina del tutto correttamente al resto del piatto. Gli altri antipasti sono il c.d. piatto del cacciatore (un misto di salumi e foie gras) ed un’insalatina tiepida di coniglio con vinaigrette di ciliege.
Partiamo con l’ordinazione di sei antipasti. Io opto per l’angus marinato ai porcini con mozzarella di bufala. Il piatto è piacevole, la marinatura ai porcini risulta davvero particolare poiché conferisce alla carne, tagliata a fettine sottili ed appoggiata su un letto di misticanza, una profumazione intensa e delicata allo stesso tempo. Non comprendo del tutto, invece, la presenza della mozzarella – pur di per sé buona – che secondo me non si abbina del tutto correttamente al resto del piatto. Gli altri antipasti sono il c.d. piatto del cacciatore (un misto di salumi e foie gras) ed un’insalatina tiepida di coniglio con vinaigrette di ciliege.
Come
primo, scelgo le pappardelle al caffè
con porcini. Piatto decisamente valido: il leggerissimo retrogusto al caffè
lega perfettamente la pasta fresca, fatta in casa, con il sugo ai porcini. I
miei commensali scelgono chi una classica zuppa di cipolle, chi i ravioli di
toma e polenta su vellutata di baccalà e chi, infine, i malfatti ai carciofi
freschi e crema di olive taggiasche. Soprattutto quest’ ultimo piatto riscuote
notevole successo.
Come
secondo ordiniamo tre bistecche di angus
irlandese alla griglia con asparagi e salsa al dragoncello. La cotoletta,
non molto spessa, risulta tenera e gustosa. Perfetto l’abbinamento con la salsa
al dragoncello, servita a parte in una mini lattiera di porcellana, e con gli
asparagi (due bianchi e due verdi). Qualche piccola patatina arrosto completa
il piatto, che complessivamente ci soddisfa ampiamente.
Concludiamo
con cinque desserts. La mia scelta cade sulla torta della casa con mele caramellate, sfoglia e cannella. Si
tratta, sostanzialmente, di una versione della tarte tatin, servita tiepida ed
accompagnata da una pallina di gelato alla vaniglia. Buona. Altri dolci serviti
sono la crema di Cogne in quattro versioni (ottima) e una millefoglie alle
fragole.
Il
conto ammonta complessivamente ad € 243,50, per un esborso pro-capite pari ad €
41,00 circa. Direi che potete fare serenamente i vostri ragionamenti.
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